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COLLABORATORI FAMILIARI SENZA CONTRIBUTI IN PIU’

(Fonte Il Sole 24ore)

Le piccole imprese commerciali, artigiane e agricole possono avvalersi della collaborazione dei familiari senza dover sopportare, nella maggior parte dei casi, il costo di contributi previdenziali aggiuntivi.

A chiarirlo è la circolare del Lavoro dello scorso 10 giugno, secondo cui ai fini contributivi il lavoro prestato deve essere abituale, ossia non sporadico, e prevalente, cioè fonte di maggiore impegno rispetto ad altra attività. La non abitualità e prevalenza della collaborazione emergono, a loro volta, in due modi: o perché la collaborazione è prestata da familiari o perché ricorrono alcune condizioni che portano ad un giudizio di occasionalità.

La circolare individua due categorie di familiari per i quali l'obbligo d'iscrizione solitamente viene meno: il pensionato e il familiare occupato a tempo pieno in altra azienda.

La circolare descrive, infine una sorta di presunzione operativa in base a cui il personale ispettivo, in mancanza di evidenze in senso inverso, da documentare in maniera rigorosa, può giudicare occasionale il lavoro prestato dal familiare collaboratore quando ricorrano alcune condizioni. La prima consiste in un limite temporale di 720 ore nell'anno solare (90 giorni). Una durata maggiore della prestazione lavorativa va dimostrata. La collaborazione si ritiene, inoltre, occasionale sia quando resa in sostituzione, sia in affiancamento del titolare.

Scarica la circolare

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